L’Italia è patria di tanti telaisti artigiani dalle cui sapienti mani nascono telai unici e su misura destinati ad un pubblico di nicchia che sa apprezzare tutti gli sforzi progettuali e costruttivi di un telaio fatto a mano nel nostro Paese. Menturi è una giovane realtà nata nel 2018 dalla passione di due amici ed ex professionisti U23, Enrico Turina e Matteo Menici. La sede operativa è nella nostra Brianza lecchese, a Cernusco Lombardone, mentre la sede legale è in alta Valcamonica, che per noi è come una seconda casa. L’obiettivo che si propone Menturi è quello di produrre telai artigianali che si distinguano dalla concorrenza; il loro primo passo per raggiungere questo obiettivo è stato quello di integrare le luci anteriore e posteriore nel telaio. Tra gli sviluppi futuri, vi è l’idea di inglobare nel telaio un ciclocomputer GPS e misuratore di potenza integrato. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter testare il modello Italia, nelle taglie 56 (Simone) e 52 (Gaia): ecco come è andato il nostro test.

Descrizione e caratteristiche tecniche

Il telaio Menturi Italia è in fibra di carbonio T800 ed ottimizzato per freni a disco (perno passante anteriore 12×100 mm e posteriore 12×142 mm). La forcella è di Dedacciai modello EDG DB full carbon in fibra di carbonio ad alto modulo T700S.

Un’altra caratteristica di Menturi è la progettazione e realizzazione in casa dei supporti deragliatore e cambio; il materiale utilizzato per questi componenti è l’Ergal 7075, una lega di alluminio e zinco impiegata principalmente in campo aeronautico, in particolare nelle parti strutturali. Si caratterizza per essere la lega d’alluminio più leggera e, dal punto di vista meccanico, più resistente agli urti, agli sforzi, al peso e alla torsione.

I tubi che costituiscono il telaio sono di sezione variabile, con spessori maggiorati nelle zone critiche di giunzione: ciò migliora il comfort poiché, avendo più materiale, le vibrazioni possono essere meglio smorzate. Inoltre, la rigidità laterale del telaio aumenta, permettendo alla bici di essere più reattiva. Tutto ciò non va ad inficiare in modo negativo sul peso, che si attesta attorno agli 8 kg.

Menturi costruisce il proprio telaio su misura per rispondere appieno alle esigenze del cliente; esistono tuttavia a catalogo le classiche misure dalla taglia 49 alla taglia 61. Il processo costruttivo, dalla realizzazione dei tubi, al loro incollaggio, fino alla parte di rifinitura e verniciatura avviene interamente in Italia: si può, quindi, parlare di un vero made in Italy.

La geometria del telaio Italia è votata al mondo endurance garantendo una posizione in sella che permette pedalate di lunghe ore senza affaticare troppo la muscolatura della schiena. Il rapporto stack/reach varia nel range compreso tra 1.4 per la misura più piccola e 1.5 per la taglia più grande.

Diversamente dalle altre aziende produttrici, Menturi ha pensato di integrare nel telaio le luci anteriore e posteriore. La comodità è data dalla pulsantiera, situata sul tubo orizzontale in prossimità della serie sterzo e dotata di due comandi: uno per attivare la luce posteriore e la luce anteriore in modalità diurna (autonomia di 8 ore) e l’altro per aumentare la potenza della luce anteriore (autonomia di 4 ore). Sempre sulla pulsantiera è presente una porta micro-USB per poter ricaricare le luci; inoltre, è molto utile una seconda porta USB, questa volta di tipo A, per poter ricaricare ad esempio il nostro ciclocomputer o il cellulare se ci troviamo a dover affrontare un giro di parecchie ore.

Il telaio permette di montare pneumatici di sezione massima 28 mm.

Il carro posteriore presenta foderi ribassati che si uniscono in un unico tubo giuntato al tubo reggisella. In questo nostro articolo avevamo già parlato dei benefici dei foderi ribassati.

La verniciatura è completamente personalizzabile in accordo alle scelte del cliente.

Le bici da noi testate erano così configurate:

 

Menturi Italia taglia 56, colore verde acido e nero carbonio

Gruppo Campagnolo Potenza Disc

Guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-27

Ruote Campagnolo Zonda Disc

Manubrio Deda Superzero da 110 mm

Rotori dischi freno da 160 mm di diametro (anteriore) e 140 mm (posteriore)

Copertoncini Challenge Strada Pro da 25 mm

 

Menturi Italia taglia 52, colore azzurro metallizzato

Gruppo SRAM Rival 22 Disc

Guarnitura Miche Syntium 50-34 e pacco pignoni 11-28

Ruote Miche Syntium Axy

Manubrio Deda Zero da 100 mm

Rotori dischi freno da 160 mm di diametro (anteriore) e 140 mm (posteriore)

Copertoncini Pirelli PZero da 25 mm

Reggisella Deda Zero

 

La nostra prova su strada

Abbiamo testato le Menturi Italia per circa 500 km percorsi sulle salite di media e corta lunghezza della Brianza e del Lario (zona Colle Brianza, Ghisallo e Colma di Sormano) e salite più lunghe e impegnative in Alta Valcamonica (Passo del Mortirolo, Passo del Tonale, Cané). Le condizioni della strada sono variate da tipicamente estive e asciutte a bagnate a causa di temporali che ci hanno sorpreso in Valcamonica; lo stato dell’asfalto era mediamente buono con alcune zone molto rovinate. In dettaglio le salite che abbiamo affrontato sono le seguenti:

  • Colle Brianza da Santa Maria Hoè: 5.2 km, 246 m D+, pendenza media 4.7%, pendenza massima 9-10%
  • Monte San Primo da Bellagio (anche conosciuto come SuperGhisallo): 13.4 km, 923 m D+, pendenza media 6.9%, pendenza massima 14%
  • Monte Barro da Galbiate: 3.3 km, 252 m D+, pendenza media 7.6%, pendenza massima 12-14%
  • Valbrona da Onno: 5 km, 276 m D+, pendenza media 5.5%, pendenza massima 8%
  • Colma di Sormano da Asso: 9.4 km, 625 m D+, pendenza media 6.6%, pendenza massima 10%
  • Passo del Tonale da Ponte di Legno: 10.9 km, 646 m D+, pendenza media 5.9%, pendenza massima 9%
  • Passo del Mortirolo da Monno: 13 km, 972 m D+, pendenza media 7.5%, pendenza massima 16%

I giri più lunghi sono stati di:

  • 130 km, 2000 m D+, 5h
  • 110 km, 1400 m D+, 4h30’

La nostra prima sensazione pedalando sulle Menturi Italia è stata quella di ritrovarsi a proprio agio come se fossero le nostre bici che usiamo tutti i giorni. Un’altra sensazione che abbiamo immediatamente avvertito è quella di essere su delle bici molto stabili. La prova la abbiamo avuta nelle lunghe discese che abbiamo affrontato, ricche di curve veloci, stretti tornanti e pendenze elevate. In tutte queste situazioni la Menturi Italia si è sempre ben comportata, anche laddove si è reso necessario correggere all’ultimo momento la traiettoria con brusche frenate e pieghe più accentuate. Nei tratti in pianura il telaio di Menturi Italia risponde bene ai rilanci di velocità, anche se non ci si deve aspettare una reattività paragonabile a bici dal carattere race o aero. Anche in salita, Menturi Italia si comporta ottimamente durante la fase di rilancio o di scatto e si riesce a trasmettere in maniera pronta la propria potenza sull’asfalto. Poiché abbiamo avuto modo di testare la bici anche su giri di parecchie ore, abbiamo apprezzato il comfort di guida, che è di fondamentale importanza per una bici endurance. La muscolatura della schiena e delle spalle non ha mai sofferto, anche dopo aver affrontato salite ripide spingendo rapporti impegnativi. Abbiamo poi apprezzato enormemente la capacità di Menturi Italia di smorzare in maniera molto efficace le vibrazioni generate dalle irregolarità stradali. Nonostante le bici non siano equipaggiate con copertoncini da 28 mm, la sensazione era quella di pedalare sul velluto e il merito non può che essere del telaio.

Il sistema integrato di luci risponde alle normative vigenti per circolare su strada. Noi abbiamo avuto modo di provare le Menturi all’alba e in gallerie poco illuminate e, in entrambe queste situazioni, il sistema di luci è adeguato per procedere in sicurezza. Se avete intenzione di pedalare in condizioni di buio quasi totale, vi consigliamo comunque di montare una luce anteriore aggiuntiva di potenza maggiore. Uno sviluppo nel breve termine di Menturi sarà quello di potenziare la luminosità della luce anteriore, garantendo l’intercambiabilità con i modelli già costruiti.

Conclusioni e a chi consigliamo Menturi Italia

Siamo rimasti piacevolmente stupiti dall’ottima qualità costruttiva che permette di ottenere prestazioni di prim’ordine al pari di altri telaisti artigiani più blasonati. Il rapporto qualità/prezzo è in linea con quello che offre il mercato e il fatto di avere le luci integrate è un plus che permette di risparmiare nell’acquisto di questi accessori. Consigliamo queste bici a chi ama il vero made in Italy e non si accontenta di pedalare su bici tutte uguali prodotte in serie dalle grandi fabbriche asiatiche. Il loro terreno ideale è quello dei lunghi giri dal sapore endurance. Il fatto di poter personalizzare completamente la Menturi Italia sulla base dei vostri gusti e delle vostre esigenze non vi farà passare inosservati e contribuirete ad aiutare a crescere anche aziende italiane, soprattutto in questo difficile periodo di crisi economica.

 

Se volete saperne di più, visitate il sito Menturi: https://www.menturi-bike.com/

Menturi Italia: in sella al made in Italy
Tagged on: