Negli ultimi anni, sempre più marchi hanno proposto telai caratterizzati da foderi ribassati. Fu probabilmente la casa svizzera BMC ad introdurli, seguita poi da tanti altri famosi competitors. Ad oggi circa il 30% dei telai presenti sul mercato presentano questa feature.

Il beneficio principale di un telaio con foderi ribassati è l’incremento del comfort associato ad un incremento della rigidezza laterale. Il comfort di un telaio è legato alla sua capacità di assorbire le vibrazioni e gli impatti che si avvertono soprattutto su strade sconnesse o pavé. Le vibrazioni, pertanto, non si scaricano più sul nostro corpo, e ciò ci permette di pedalare tante ore senza affaticarci troppo. Il comfort è diventato un parametro fondamentale al giorno d’oggi dato che i telai sono sempre più spinti verso leggerezza e rigidità, caratteristiche che compromettono di molto il comfort di guida. L’utilizzo di foderi ribassati permette di ottenere il giusto compromesso tra reattività e comfort di un telaio.

Vediamo ora come questi telai permettono di coniugare reattività e comfort. Abbassando il punto di innesto dei foderi sul tubo verticale, si ottiene una geometria del carro posteriore più compatto. Ciò permette al tubo verticale su cui si innesta il reggisella di flettersi maggiormente. Infatti, è come se si aumentasse la lunghezza a sbalzo di una trave incastrata ad una estremità e libera dall’altra (mensola). La lunghezza (L) di questa trave può essere immaginata come la distanza tra il punto di appoggio sulla sella (B) e il punto in cui i foderi si innestano sul tubo verticale (A). Quest’ultimo punto rappresenta il vincolo di incastro della trave. Nel punto B è invece applicata la forza B che dipende dal peso del ciclista e dagli urti/impatti con in fondo stradale. In questa semplificazione si trascura il contributo del vincolo dovuto all’unione tra il tubo orizzontale e quello verticale.

Approssimando il sistema utilizzando la teoria della linea elastica, si può esprimere lo spostamento v nel punto B come:

Dove:

E = modulo elastico del materiale (acciaio, alluminio, carbonio, …)

J = momento di inerzia

Approssimando la sezione della trave a quella di una sezione circolare cava con diametro esterno D e diametro interno d, si ha un momento di inerzia J che vale:

Sostituendo nella formula che esprime lo spostamento si ottiene:

Nella realtà il sistema è molto più complicato e necessita di una modellazione tramite appositi software per ricavare un valore preciso di come il telaio si deforma nel caso di foderi ribassati. Le formule semplificate sopra esposte aiutano comunque a capire il fenomeno fisico e farsi un’idea approssimata dei valori di spostamento che si potrebbero ottenere.

L’utilizzo di foderi ribassati si è diffuso anche in telai dal carattere più corsaiolo; infatti, un triangolo del carro posteriore più compatto apporta dei benefici aerodinamici: grazie ai foderi ribassati, il flusso di aria che investe il carro posteriore genera una minor resistenza aerodinamica.

Ultimo beneficio è la maggior rigidità del carro posteriore che, essendo più compatto, permette una migliore trasmissione della potenza alla ruota posteriore. Parte della potenza generata dal ciclista, infatti, si disperde nelle deformazioni del telaio. Aumentando la rigidità del telaio, si minimizza la dispersione della potenza ottenendo un telaio molto reattivo al colpo di pedalata.

Non tutti i produttori hanno scelto la strada dei foderi ribassati per migliore il comfort. Ad esempio Wilier ha progettato il sistema Actiflex per la connessione tra foderi e tubo verticale. Tale unione viene realizzata tramite un giunto in alluminio e un polimero che, comprimendosi, assorbe e dissipa le vibrazioni. Trek ha invece introdotto il sistema Isospeed con l’analoga funzione di disaccoppiare i foderi dal tubo verticale, una sorta di snodo posto nella giunzione tra foderi, tubo verticale ed orizzontale.

I foderi ribassati (Dropped seatstays)
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