Questo giro permette di pedalare a picco sul mare e si svolge quasi per intero nell’entroterra che sovrasta la città di Nizza, in Costa Azzurra.

Noi siamo partiti da Villeneuve Loubet e abbiamo imboccato, all’altezza della Marina Baie Des Anges, la pista ciclabile in direzione Nizza. Per quasi tutta la sua lunghezza, la pista ciclabile (davvero ben fatta) impone un limite di velocità di 20 km/h ma, nella zona dell’Ippodromo di Cagnes Sur Mer, questo limite si riduce a 10 km/h essendo uno spazio ludico-motorio: se non si rispetta il limite di velocità, la Gendarmerie francese può sanzionarci con una multa di 135 €. Ci sono cartelli che impongono ai ciclisti di andare in strada qualora siano impossibilitati a rispettare il limite di velocità (cosa molto facile, dato che si fa fatica a rispettare questo limite già solo quando si corre a piedi) e, allo stesso tempo, dei cartelli che avvertono gli automobilisti di rispettare i ciclisti in strada. Come in Italia, insomma…

Giunti al porto di Nizza, si abbandona la ciclabile e si attraversa brevemente la città verso nord andando a ricongiungersi sulla Rue Barla: subito dopo la prima rotonda, si prende il cavalcavia sulla sinistra dove è indicato Èze. La salita rimane quasi sempre attorno al 7-8% fino al Col de Villefranche, per poi riprendere più o meno con la stessa pendenza una volta preso il bivio della Grande Corniche sulla sinistra. Si prosegue ancora per circa 2 km prima di giungere al Col des Quatres Chemins, sempre con pendenze attorno al 7%. Da qui si devia nettamente a destra e si prosegue per altri 3 km abbastanza duri dove si arriva a toccare fino al 9-10% di pendenza. La strada, poi, spiana a circa 1 km dal Col d’Èze (500 m). Durante tutto questo primo tratto, la strada offre uno splendido colpo d’occhio su Nizza e i suoi capi immersi nel mare blu, primo fra tutti Cap d’Ail. Da qui la strada si mantiene semi-pianeggiante fino a giungere al bel borgo de La Turbie, dove si trova ancora il grandioso Trofeo delle Alpi (meglio detto Trofeo d’Augusto), monumento alla gloria di Augusto che celebra la sua vittoria sui vari popoli alpini: questo è anche il cimelio che conserva la più lunga iscrizione latina scolpita conosciuta nella storia antica.

Da La Turbie si devia a sinistra per Peille, ricominciando a salire: da qui in avanti il paesaggio cambia, diventando più lunare, e il mare non è più visibile. Le pendenze diventano ben presto abbastanza blande, fino a portarsi in vista del caratteristico paesino di Peille, introdotto da un cartello che lo definisce come il villaggio provenzale più curioso (lasciamo a voi scoprire il perché). Da Peille, dopo aver attraversato il paese, inizia una discesa abbastanza tecnica con numerosi tornanti piuttosto stretti, fino a La Grave de Peille. Da qui si giunge sulla strada principale e, subito dopo aver attraversato il torrente, si imbocca una ripida stradina sulla destra che svolta subito a sinistra di 90° e si inerpica con pendenze del 16-17%, le quali durano comunque non troppo a lungo (circa 500 m). Questa strada spiana dopo aver oltrepassato un breve tunnel a fianco di un cementificio, per poi giungere nel paese di Blausasc. Da qui si seguono le indicazioni per L’Escarène via Col de Nice: la strada, inizialmente stretta, si innesta poi su quella principale proprio nei pressi della rotonda del Col de Nice. Qui si segue a sinistra per Berre Les Alpes, che si raggiunge con un tratto di circa 3 km caratterizzato da parecchi tornanti e pendenze impegnative dell’8-10%. Giunti a questo punto, ha inizio una lunga discesa di 7 km verso il paese di Contes, da cui si imbocca l’impegnativa salita del Col du Châteauneuf, che misura 6.8 km e ha una pendenza media del 6.6% (un po’ falsata da un tratto più agevole poco prima dello scollinamento). Si scende ora sull’altro versante del colle, con una strada abbastanza veloce e ampie curve, fino al paese di Tourrette-Levens. Da qui ha inizio la penultima salita di questo giro, piuttosto blanda e corta, per il paese di Aspremont. Da Aspremont si scende fino a Colomars (breve tratto di risalita) per poi continuare la discesa fino alla grande strada M6202: attenzione a questa discesa, in quanto possiede parecchie curve cieche che stringono in uscita.

Arrivati sulla M6202, la si segue verso nord per qualche centinaio di metri e ci si sposta con attenzione sulla corsia di sinistra che consente di attraversare il ponte de La Manda (sopra il fiume Var), per poter poi affrontare l’ultima salita di giornata fino al paese di Gattières. Questa salita, piuttosto agevole e ben pedalabile, misura poco più di 4 km e le pendenze non superano mai il 5-6%. Volendo, è possibile evitare quest’ultima risalita proseguendo sulla ciclabile lungo il Var, che si imbocca subito dopo aver attraversato il ponte de La Manda, arrivando così a Saint Laurent du Var e percorrendo poi il lungomare fino a Villeneuve Loubet. Noi, per evitare il traffico cittadino, abbiamo preferito risalire a Gattières e rientrare a Villeneuve Loubet passando da Saint Jeannet e La Gaude.

Consiglio: meglio affrontare questo giro in giornate non troppo calde date le quote basse (si toccano al massimo i 600 m) e data l’esposizione sotto al sole della dura salita del Col du Châteauneuf.

 

Lunghezza: 126 km; Dislivello: 2150 m 

 

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A picco sul mare sopra Nizza – 22/08/2021
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