Pedalare con la catena posizionata sulla corona più piccola della cassetta e della guarnitura oppure sulla corona più grande della cassetta e della guarnitura genera una linea catena posizionata in maniera obliqua come mostrato nella figura soprastante. Questa pratica è solitamente riconosciuta come sbagliata, ma è davvero così? In questo articolo riassumiamo ciò che i tre grandi big di gruppi dicono in merito a questo argomento.

Shimano

Per la casa giapponese, la linea catena che permette una più efficiente trasmissione è quella che si posiziona secondo una linea diritta. Ciò riduce l’attrito interno tra le maglie della catena e i denti dei pignoni, si riduce quindi la potenza dispersa per attrito durante il gesto della pedalata. Infatti, pedalando con una linea di catena obliqua, si originano delle forze che agiscono in direzione trasversale rispetto all’asse longitudinale della bici. Tali forze si scaricano sulle maglie della catena e sono maggiori nel punto dove la maglia della catena si innesta sul dente della corona anteriore e posteriore. Specialmente in questi punti, queste forze spingono la maglia della catena contro il dente del pignone aumentando l’attrito. Come primo effetto si ha una dispersiose di potenza, a lungo andare invece si possono avere problemi di usura precoce della catena e dei denti dei pignoni. Inoltre anche la cambiata diventa meno pronta e meno precisa. Per tali motivi, Shimano consiglia di evitare incroci estremi tra rapporti anteriori e posteriori.

Campagnolo

Anche la storica casa italiana ritiene che l’incrocio di catena sia da evitare per le stesse ragioni già evidenziate da Shimano. L’utilizzo saltuario comunque non pregiudica in maniera sensibile il funzionamento della trasmissione. Quindi anche per Campagnolo, nulla di nuovo rispetto a quanto già detto.

SRAM

Veniamo ora alla casa americana. SRAM, al contrario di Shiamano e Campagnolo, sostiene che l’incorcio di catena non sia una pratica deleteria, anzi! Gli americani amano definire il rapporto che si ottiene incrociando la catena come “Pro-Gear”; tale rapporto infatti è spesso utilizzato dagli atleti professionisti che preferiscono incrociare la catena piuttosto che scalare sulla corona più piccola anteriore quando devono affrontare salite non impegnative o corti strappi.  Ciò permette loro di essere più pronti e reattivi in caso di scatti e cambi di ritmo. Rimanere il più a lungo possibile sulla corona più grande della guarnitura ha i seguenti vantaggi:

  1. miglior comportamento della catena su terreni dissestati (la catena vibra di meno e ci sono meno rischi che sbatta sui foderi orizzontali)
  2. tempi di cambiata per avere un rapporto più agile minori poichè è necessario azionare solamente il deragliatore posteriore. Quest’ultimo è più pronto e veloce del deragliatore anteriore.

Pertanto SRAM incoraggia l’utilizzo del “Pro-Gear” a patto di non incorrere in strisciamenti rumorosi della catena sul deragliatore anteriore. La casa americana, per risolevere il problema, ha introdotto sulle sue trasmissioni la tecnologia cosidetta “Yaw”. Il deragliatore anteriore SRAM, grazie a questa tecnologia, è in grado di ruotare rispetto all’asse verticale invece che traslare semplicemente. Pertanto, anche con una linea catena obliqua, la catena non striscerà sulla gabbia del deragliatore. In merito alla perdita di potenza causata da un eccessivo attrito tra le maglie della catena e dei pignoni, SRAM sostiene che tale dispersione di potenza è minima e non significativa in termini di prestazione e di usura dei componenti. Parecchie misurazioni sono state fatte sull’efficienza della trasmissione in funzione della disposizione della linea catena. SRAM fa notare che, quando la catena ruota senze essere sotto sforzo (e.g. con la bicicletta posizionata in uno stand di montaggio), gli attriti sono notevoli. Tale comportamento cambia radicalmente quando la catena viene messa in movimento sotto sforzo. Le forze longitudinali che si originano tra le maglie delle catena tendono a ridurre gli effetti deleteri delle forze trasversali generate dall’incrocio della catena. In conclusione, l’incrocio della catena non è deleterio, anzi ci sono delle buone ragioni per farlo a patto che la catena non strisci contro la gabbia del deragliatore anteriore.

Per quanto riguarda la nostra esperienza possiamo dire che cerchiamo comunque di evitare gli incroci più estremi, soprattutto sui gruppi Campagnolo e Shimano. Con SRAM ci sentiamo di poter inclinare un po’ di più la linea catena grazie alla tecnologia Yaw, in ogni caso non utilizziamo mai il cosidetto “Pro-Gear” dato che non siamo professionisti e non abbiamo esigenze di fare scatti (e non poi non abbiamo neanche le gambe per spingere quei rapporti in salita!) E voi? Qual è la vostra esperienza?

Incroci di catena: si possono fare?
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