Numero giorni suggeriti: 3 (2 pernottamenti)

Partenza: Stadolina (BS) 1030 m

Difficoltà: EE

Altitudine minima e massima: 1030 m / 2696 m

Dislivello: 2600 m il primo giorno, 2450 m il secondo giorno, 1200 m il terzo giorno; totale 6250 m

Sviluppo: 32 km il primo giorno, 30 km il secondo giorno, 34.5 km il terzo giorno; totale 96.6 km

Esposizione: Varia

Periodo suggerito: da luglio a settembre

Durata indicativa: 7h15’ il primo giorno, 7h30’ il secondo giorno, 6h15’ il terzo giorno; totale 21 ore (questi tempi sono calcolati sulla base di 14:00/km per i primi due giorni e di 11:00/km per il terzo giorno)

L’itinerario che vi presentiamo in questo articolo è la nostra rivisitazione della gara Adamello Trail (90 km, 6050 m D+). Noi abbiamo deciso di spezzare in tre giorni il percorso, pernottando al Gavia Cottage di Santa Apollonia la prima notte e al Rifugio Bozzi la seconda notte.

PRIMO GIORNO

Siamo partiti da Stadolina (BS), frazione di Vione, e abbiamo seguito fedelmente l’itinerario già descritto in questo articolo fino a Cortebona (escludendo soltanto la salita e discesa alla Cima Mattaciul). Da Cortebona si attraversa poi il ponticello sul torrente per portarsi dall’altro lato della Val Canè (sinistra orografica del torrente). Oltrepassato il ponte che conduce sul lato opposto del torrente, ci si trova di fronte ad una calchera (antico forno dove veniva preparata la calce), a fianco della quale inizia in salita il Sentiero 3A che conduce in circa 45 minuti a Malga Coleazzo passando per un bel lariceto. Giunti alla Malga Coleazzo (2137 m), il paesaggio si apre e il sentiero prosegue in blanda salita verso le Baite del Coleazzo, che si raggiungono in circa un quarto d’ora. Da qui, per breve tempo il sentiero si fa pianeggiante e poi inizia a salire più deciso verso le Bocchette di Val Massa, intersecando poco dopo il sentiero che arriva da Villa Dalegno e da Santa Apollonia. In circa 40 minuti dalle Baite del Coleazzo si raggiungono le Bocchette di Val Massa (2499 m): qui si trovano, in ottimo stato di conservazione, i più imponenti e spettacolari trinceramenti della Prima Guerra Mondiale di tutta la Valcamonica. Giunti al cartello che indica le Bocchette con relativa quota, si effettua un giro ad anello lungo tutte le trincee, salendo per circa 100 m di dislivello: prima che le trincee finiscano, si deve cercare l’apposita apertura lungo la trincea che permette di uscire dalla stessa e prendere l’evidente sentiero che percorre tutto un anello fino a ritornare al cartello delle Bocchette. Una volta ridiscesi a quota 2320 m con lo stesso sentiero dell’andata, si devia a sinistra seguendo il sentiero 54 che conduce a Malga Prisigai e Santa Apollonia. Il sentiero procede con un traverso semi-pianeggiante verso sud-est per aggirare le propaggini della Cima Bleis di Somalbosco. In 15-20 minuti si giunge alla Malga Prisigai (2159 m) e poi da qui si continua a seguire per Santa Apollonia percorrendo un altro traverso con qualche saliscendi che conduce verso nord; si inizia quindi a scendere verso Santa Apollonia transitando dalla Baita Somalbosco (1954 m). Se si segue fedelmente il percorso dell’Adamello Trail, giunti alla Baita Somalbosco non si deve scendere a Santa Apollonia (noi siamo scesi per pernottare presso il Gavia Cottage) ma si deve proseguire in direzione nord con il sentiero che conduce ai Laghi Monticelli (vedi “Secondo giorno”).

SECONDO GIORNO

Dall’Albergo Pietrarossa di Sant’Apollonia (1590 m) in un grande parcheggio sterrato posto proprio all’inizio della strada che porta al Passo di Gavia (all’imbocco della strada per Valle delle Messi). Il sentiero n°54 parte subito in salita nel bosco sovrastante l’Albergo Pietrarossa e in poco meno di un’ora si raggiunge la Baita di Somalbosco a quota 1952 m. Da qui si imbocca il sentiero 64 verso destra (nord) che taglia lungamente a mezza costa il pendio con alcuni saliscendi alternati a tratti più ripidi: la vegetazione è piuttosto fitta (attenzione alla rugiada mattutina che potrebbe bagnarvi completamente i piedi!) ma il sentiero sempre ben segnalato. Nei pressi di un ruscello, si risale il suo fianco, attraversandolo poi nella parte più alta per portarsi in una conca più aperta, da cui si continua in falsopiano verso nord fino a scorgere il Laghetto di Monticelli Inferiore (2306 m), che si raggiunge perdendo un po’ di quota.

Superato il lago e la segnaletica, l’itinerario continua verso nord salendo un po’ di quota per superare i Corni di Monticelli e quindi affronta l’ultimo tratto un po’ esposto e con brevi passaggi attrezzati, con cui si aggirano le pendici orientali della Punta di Monticelli dominanti il sottostante Rifugio Valmalza. Un ultimo passaggio tra roccette ed il sentiero ritorna abbastanza comodo e pian piano degrada verso la grande conca prativa, attraversata dal Rio di Valmalza, dove è situato il Bivacco Linge (2273 m). Dal Bivacco Linge, con il facile sentiero 58, si lascia la conca alle spalle per scendere zigzagando tra i rododendri verso il vicino Rifugio Valmalza (1998 m). Da qui in poi si continua sulla mulattiera fino al parcheggio di Santa Apollonia passando da alcune località e dall’area pic-nic di Case Silizzi.

Raggiunta Santa Apollonia, si imbocca il sentiero 153 che diparte verso est dal retro del caseggiato posto di fronte all’Albergo Pietrarossa e al di là della strada che sale al Gavia. Inizialmente è in comune con la mulattiera 161, diretta alla vicina frazione di Pezzo, che quasi subito si abbandona in prossimità delle caratteristiche Case di Giuoco per seguire le indicazioni per il Passo delle Graole. Si mantiene il percorso 153 ignorando la deviazione che si incontra per Pezzo, zigzagando in salita con il sentiero che per due volte va a lambire la strada asfaltata del Gavia. Durante la salita, la vista spazia sulla parte iniziale della sottostante Valle delle Messi e verso le sovrastanti montagne che la dividono dalla Val di Cané. Ignorata una seconda deviazione (sentiero 160), si continua sul bel sentiero che lentamente raggiunge il versante meridionale della montagna, dove la vista può iniziare a spaziare verso le creste che delimitano a oriente la Valle di Viso, come Cima Le Sorti e Cima Bleis. Si prosegue con alcuni tornanti che salgono tra i pascoli, fino a raggiungere il Baitello delle Graole (2316 m) costruito sull’omonimo dosso. Dal Baitello il sentiero 153A spiana verso est, rimanendo semi-pianeggiante per un lungo tratto in direzione nord e correndo alto sul versante orografico destro della Valle di Viso, dove si possono ammirare le sottostanti Case di Viso e le montagne che circondano l’omonima valle. Quando il sentiero inizia a perdere quota, bisogna superare alcuni avvallamenti e canali che, a seconda della stagione, potrebbero presentare ancora dei residuati di neve (attenzione), quindi si giunge alla bella malga Forgnuncolo (2109 m). Si prosegue in debole discesa per circa 2-2.5 km sulla sterrata che scende verso l’Oglio Arcanello e Case di Viso, fino al parcheggio dell’area pic-nic posta a quota 1875 m. Qui si imbocca la bella strada militare che risale verso il Rifugio Bozzi, che si può seguire per intero oppure abbreviare imboccando degli evidenti tagli, fino a giungere al Rifugio Bozzi (2478 m).

TERZO GIORNO

Dal Rifugio Bozzi si prende il sentiero militare per il Passo dei Contrabbandieri, raggiungibile in 20-30 minuti con un’ultima parte piuttosto ripida ma sempre agevole. Dal Passo dei Contrabbandieri si scende sul versante opposto dapprima con sentiero marcato per circa 100 m di dislivello, poi seguendo la strada di servizio della pista da sci. Da Malga Valbiolo ci si porta a sinistra faccia a valle fino alla partenza della Seggiovia Passo Contrabbandieri e si risale il dosso retrostante (dove è presente un’area giochi) seguendo le indicazioni per Città Morta. Il sentiero scende leggermente con bel fondo divertente e corribile, poi si arriva ad un bivio dove si gira a sinistra per risalire zigzagando nei prati il versante meridionale del Monte Tonale Orientale (sentiero sempre ben segnato). Il sentiero si sposta poi sotto il versante est e giunge poco sotto la cima del Monte Tonale Orientale, in prossimità di una sella segnalata da un ometto di pietra: in circa 10-15 minuti si può salire in vetta con facile sentiero, anche se la salita al Monte Tonale Orientale non rientra nel percorso ufficiale dell’Adamello Trail… noi consigliamo di inserirla, ne vale proprio la pena e il panorama da lì è splendido.

Una volta ritornati all’ometto di pietra, si scende in pochi minuti verso nord a Città Morta, resti di un villaggio militare austro-ungarico posto a quota 2500 m circa. Da qui, il sentiero degrada rapidamente in Val Strino con vari tornantini tra i rododendri prima e nel bosco poi, fino ad arrivare a Malga Strino (1937 m) con pendenze più blande tra i pascoli. Da Malga Strino si gira a destra e si risale ripidamente nel bosco in direzione Forte Zaccarana, fino ad incrociare, proveniente da destra, il sentiero principale (n°160) che abbiamo abbandonato prima per scendere a Malga Strino e che corre più alto: lo si imbocca girando a sinistra, potendo rifiatare per un po’ grazie al percorso prevalentemente pianeggiante fino al Forte Zaccarana (2096 m). Da qui, dopo una breve discesa caratterizzata da gradoni e sassi, ha inizio uno splendido sentiero con fondo terroso tutto da correre che rimane quasi pianeggiante in direzione ovest verso l’ex Ospizio San Bartolomeo. Una volta raggiunto l’Ospizio, si scende al Passo del Tonale seguendo la strada di servizio della pista da sci (attenzione agli attraversamenti della pista da downhill!).

Dal Passo del Tonale si prosegue in direzione Ponte di Legno imboccando la strada di servizio alla pista da sci Tonalina, che transita vicino all’Hotel Bezzi: poco prima di giungere alla stazione intermedia della cabinovia Ponte di Legno – Colonia Vigili, si imbocca sulla destra il sentierino che sale in direzione Vescasa (attenzione all’attraversamento della SS42) e che diventa poi una bella strada carrozzabile con blanda pendenza. Dalle belle baite di Vescasa, si prende il percorso per mountain bike “Camos”, che all’inizio scende piuttosto dolcemente nel bosco, per poi scendere in maniera più decisa portandosi sulla Tonalina. Si segue la Tonalina per poche centinaia di metri in direzione Ponte di Legno per poi abbandonarla imboccando sulla destra il sentiero che scende ai piedi di Zoanno (frazione di Ponte di Legno). Qui si attraversa la SS300 e si raggiunge il centro di Ponte di Legno, dove si imbocca Via Bulferi per salire a Villa Dalegno. Una volta risaliti a Villa Dalegno, si prende il bel sentiero pianeggiante per Lecanù, che prosegue poi fino a Vione. A Vione si imbocca la Via Tres e poi la Strada delle Valucle, fino a scendere poi a Stadolina e chiudere questo splendido tour adamellino.

Scarica
Adamello Trail a modo nostro – 19-21/07/2021