Partenza: Stadolina (BS) 1030 m

Difficoltà: EE

Altitudine minima e massima: 1030 m / 2849 m

Dislivello: 2050 m

Sviluppo: 28 km

Esposizione: Sud, Sud-Ovest, Sud-Est, Sud

Periodo suggerito: da luglio a inizio ottobre

Durata indicativa: 7h

L’itinerario qui descritto parte da Stadolina, frazione di Vione, a quota 1030 m. Si imbocca la ripida forestale che parte dietro la chiesa. Si seguono le indicazioni per la chiesetta di S. Clemente che si raggiunge in circa mezz’ora. Si prosegue verso la frazione Tu seguendo la bella forestale che si mantiene quasi pianeggiate fino alle Baite Gussanino. Qui si incontra una freccia indicatrice che riporta Cima Rovaia a 3h30min. Si imbocca quindi la ripida forestale sulla destra e la si segue fino ad incontrare il bivio per la Cima Rovaia dopo circa mezz’ora. Qui si abbandona la forestale che prosegue verso la Val Grande seguendo il bel sentiero nel bosco. Lo si risale con numerosi tornanti, la pendenza non è mai eccessiva ma permette di guadagnare rapidamente quota. Verso i 2000 m il bosco si fa più rado e poco oltre si giunge alla località Plaza Grande (2160 m). Poco oltre questo punto è possibile deviare a destra seguendo le indicazioni per Cima Rovaia Museo oppure proseguire sul sentiero principale. Scegliendo la prima opzione (Cima Rovaia Museo) ci si porta sull’ampio costolone della Cima Rovaia che si risale fino alla vetta. Su questo itinerario si incontra il Museo all’aperto della Grande Guerra. Seguendo invece il sentiero principale si risale il pendio ovest di Cima Rovaia portandosi in cresta a pochi metri dalla vetta. In entrambi i casi si giunge in cima in circa 1h. In questo tratto si incontrano numerose fortificazioni della Grande Guerra.

Da poco sotto Cima Rovaia, che ci si lascia sulla destra faccia a monte, si prosegue lungo il sentiero che corre piuttosto pianeggiante per un breve tratto e, successivamente, in lieve discesa lungo il crinale, terminando il suo percorso in prossimità di una selletta. Qui si trova un grosso ometto di pietra che segnala il bivio con il marcato “Sentiero dei Soldati”, che si prenderà scendendo da Cima Mattaciul e che si dirama a destra con percorso a mezza costa in direzione della Porta Muralta (al bivio non esiste segnaletica). Al bivio, dunque, si prosegue diritto in direzione dell’evidente largo crinale erboso che si eleva verso la Cima Mattaciul. Il percorso non è segnato ma si seguono delle deboli tracce tra prato e rocce, senza incontrare particolari difficoltà; l’unica accortezza è mantenersi sulla cresta poiché le pareti laterali sono molto ricche di sfasciumi. A circa 2700 m di quota si incrocia un grande ometto di pietra; poche decine di metri oltre, vi è una serie di segnavia. Qui c’è il bivio con l’itinerario 199 o “Sentiero dei Camosci”: si prosegue quindi l’ascesa lungo il crinale, superando un breve tratto di pietraia, per poi raggiungere un piccolo pianoro erboso caratterizzato dalla presenza di un grosso ometto di pietra (2760 m). Qui si lasciano i segnavia dell’itinerario 199 che piega a sinistra, calandosi con percorso a mezza costa sul selvaggio e scosceso versante Nord-Ovest della Cima Mattaciul in direzione del Corno del Tirlo (deboli tracce su terreno esposto e difficile). Si prosegue diritto continuando l’ascesa del crinale finora seguito, su traccia molto debole, tra toppe erbose e sfasciumi di roccia (ma senza particolari difficoltà) fino a raggiungere la vetta di Cima Mattaciul (2849 m), caratterizzata da una piccola croce sommitale e dall’ampio panorama che abbraccia quasi tutte le vette dell’alta Valcamonica, dal Passo del Tonale fino a Edolo.

Da Cima Mattaciul si scende lungo il medesimo percorso di salita fino a raggiungere il grande ometto di pietra che segnala il bivio con il Sentiero dei Soldati. Si imbocca questo sentiero, che corre a mezza costa fino a raggiungere Porta Muralta con una breve e ripida risalita tramite tornantini un po’ esposti. Da Porta Muralta (2616 m) si scende ripidamente sul versante opposto con stretti tornanti in una vasta conca occupata totalmente da una pietraia, ai piedi del Corno di Bles.

Si raggiunge il margine della vasta pietraia che occupa per intero la conca racchiusa tra il Corno di Bles ed il Monte Bles. Qui, a quota 2535 m, si trova il bivio con il sentiero 199A che si dirama a sinistra in direzione del Corno di Bles. Proseguendo, invece, in discesa, si raggiunge dopo circa 20 minuti il Bivacco Plassa Gerù, posto a quota 2213 m (qui è presente una fontana per ricaricare le scorte idriche: il primo punto utile da Gussanino!). Da qui si prosegue verso Est imboccando il sentiero che conduce ai Corni della Torre, o Tor dei Paga’ (segnato sempre con il numero 199). Una volta giunti ai Corni della Torre, si segue il sentiero 84 che scende a Cortebona: il sentiero, nei mesi estivi, è quasi nascosto dalla fitta vegetazione che, in qualche caso, può essere fastidiosa. Il sentierino scende molto ripidamente attraversando un paio di canali e giunge infine all’area picnic di Cortebona. Da qui si può fare rientro a Stadolina seguendo la bella mulattiera della Val Canè e attraversando poi i paesi di Canè e Vione. In alternativa, se si desidera rientrare percorrendo quasi esclusivamente sentieri/mulattiere, si può proseguire sulla stradina che rimane sulla destra orografica del torrente e che transita dall’Agriturismo Cortebona, dalle Baite Vialacc e dalle Baite Saline, per poi giungere a Premia e a Vione: poco prima che la mulattiera diventi asfaltata in Via Premia di Vione, si prende il ripido sentiero sulla destra che scende in Via Tres e, dopo aver superato qualche casa in corrispondenza della strada asfaltata, si imbocca poi sulla destra la Strada delle Valucle (sterrata) che conduce poco sopra Stadolina, permettendo di rientrare dalla ripida strada cementata che scende alla chiesa di Stadolina.

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Cima Mattaciul 2849 m – 03/07/2021
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