Partenza: Stadolina (BS) 1030 m

Difficoltà: EE

Altitudine minima e massima: 1030 m / 2674 m

Dislivello: 1710 m

Sviluppo: 28.7 km

Durata indicativa: 6.5 ore

Esposizione: Varia

Periodo suggerito: Fine giugno-ottobre

 

Un’escursione lunga, impegnativa ma di grande soddisfazione che può diventare un bel trail per i runner allenati. Nel nostro caso, siamo partiti da Stadolina (BS), frazione di Vione, imboccando la forestale che parte dietro alla chiesa del paese. La forestale ha un inizio molto ripido, circa 20-25% di pendenza, poi la salita si fa più blanda con qualche saliscendi dove è più facile correre. Si seguono sempre le indicazioni per la caratteristica chiesetta di S. Clemente che si raggiunge in 30 minuti. Poco oltre si prosegue sempre sulla forestale, ignorando i bivi sulla sinistra che farebbero scendere a Vezza D’Oglio e alla sua frazione Tu. Dopo poco più di 50 minuti e circa 5.5 km tra corsa e cammino, si raggiunge il Ponte dell’Acqua Calda (1370 m). Si supera il ponte e si gira a destra su una comoda ma faticosa mulattiera (indicazioni per il Sentiero n°2 – Alta Via Camuna), che corre parallela a sinistra del Torrente Val Grande. Si passa accanto a un agriturismo e a numerose cascine ristrutturate e, da qui, la salita si fa più blanda e lascia spazio anche a tratti semi-pianeggianti. Superate numerose altre baite, si entra in un lariceto incontrando ben presto un ponticello che permette di riportarsi sull’opposta riva del torrente (circa 8.3 km). Dopo pochi minuti, si giunge ad un vasto pianoro, dall’aspetto in parte paludoso. Ci si lascia poi sulla destra una piccola chiesa alpina, nota come “Cappella di Caret” (1726 m – 9 km) e, inoltrandosi nel pianoro, si arriva quindi alla Malga Val Grande (1785 m – circa 1h40’ e 9.4 km dall’inizio del trail). In questa zona, in autunno si possono ascoltare gli impressionanti bramiti dei cervi in amore. Si supera la malga e, sempre seguendo i segni del sentiero n°2 su una stradina, si continua a risalire la valle senza grosse difficoltà. L’ambiente si fa gradualmente più severo e la salita più ripida, che riprende con un bell’acciottolato fino al Plaz de l’Asen dove sorge il bel bivacco dedicato a Saverio Occhi (2047 m – circa 2h e 12 km dall’inizio del trail), dotato di una trentina di posti letto e cucina (non gestito).

Dal bivacco si prende il sentiero 65b che parte proprio dietro alla costruzione. La traccia di sentiero si innalza subito ripida per dei prati e si inoltra poi su pendii altrettanto ripidi, costellati di rododendri, molto spettacolari durante la stagione della fioritura. La traccia si sposta poi progressivamente verso sud, attraversando un torrente (attenzione, tratto esposto) per poi continuare con un ripido mezzacosta che si porta sotto la fascia rocciosa sommitale. Il sentiero si innalza ancora molto ripido su terreno a volte friabile e sempre piuttosto esposto, compiendo poi un giro ad anello in senso orario e raggiungendo le ultime roccette che si risalgono agevolmente fino al Passo di Val Canè (2674 m). Qui lo scenario cambia radicalmente: se, fino ad ora, il versante sul lato della Val Grande era molto selvaggio, ripido e ombroso, il lato che dà sulla Val Canè è molto più aperto, solatio e su pendenze decisamente più agevoli da affrontare. Il Passo di Val Canè è posto tra delle cime senza nome a sud, mentre a nord vi sono le Cime di Pietrarossa (2867 m), raggiungibili per traccia poco marcata (soluzione da noi non verificata). Sempre a sud del Passo parte l’impegnativo Sentiero dei Camosci che, passando sotto la Cima delle Glere, Cima del Tirlo e Cima Mattaciul, arriva poi al Corno di Bles che domina Vione. Spingendosi ancora più a nord rispetto alle Cime di Pietrarossa, poi, si potrebbe arrivare alla panoramicissima Cima Monticello (3152 m).

Il nostro itinerario, invece, prosegue verso sud, in direzione dei Laghetti di Pietrarossa o di Val Canè (2583 m), due piccoli laghetti che si raggiungono in breve dal passo in circa un quarto d’ora. Sempre con sentiero ben segnalato, si continua a discendere per pascoli, superando il ruscello, con ripidi tornantini, fino a giungere al Bivacco Valzaroten (2208 m). Qui si continua in discesa per il segnavia 65, tra cespugli di rododendro e ontano, e, dopo una prima parte più ripida, si arriva al ponticello sul torrente che permette di portarsi sull’opposto versante della valle. Ora non rimane che proseguire sul piacevole sentiero, che si fa largo e poco ripido, fino all’Agriturismo Cortebona (1766 m). Da qui si rientra a Stadolina percorrendo la bella mulattiera della Val Canè fino all’omonimo paese e passando poi da Vione.

 

Scarica
I due volti del Passo di Val Canè: dalla Val Grande alla Val Canè – 29/06/2021