Partenza: albergo dei Forni, Santa Caterina Valfurva 2150  m

Difficoltà: OSA, 4.2/ AD / S4

Altitudine minima e massima: 2150 m / 3524 m

Dislivello: 1370 m

Orario indicativo: 4 ore

Esposizione (salita e discesa): Nord

Periodo suggerito: Marzo / inizio Maggio.

Il bacino dei Forni è una fonte di innumerevoli itinerari scialpinistici primaverili di pregio in un ambiente glaciale unico. La Punta Cadini è un itinerario meno conosciuto dei grandi classici (Tresero e San Matteo su tutti) ma merita di essere percorso soprattutto se le condizioni consentono di scendere (o anche salire) la bella parete Nord: 500 m di pendio con pendenze fino a 50°.

Dall’Albergo dei Forni si segue la strada che permette di giungere sulla Vedretta dei Forni. Percorrerla tenenedosi sul lato destro orografico fino ad arrivare alla lingua del ghiacciaio. Stando al centro di quest’ultimo si risalgono delle vallette con pendenze lievi. Giunti a quota 3000 m si deve puntare all’evidente parete Nord della Punta Cadini (proseguendo verso destra ci si dirige al San Matteo). La pendenza ora aumenta sensibilmente (rampanti spesso utili), si risale mirando ad uno sperone roccioso quotato 3369 m. Il tratto prima dello sperone ha pendenza sui 40°, a volte è necessario calzare i ramponi per superarlo. A quota 3300 m la pendenza cala e i pendii si fanno più ampi. Con direzione SW, si raggiunge il Colle Cadini 3409 m. Ora non resta che seguire la facile ed ampia cresta NE che conduce alla Punta Cadini. La cresta va percorsa mantenendosi sul lato S fino a pochi metri dalla vetta che si raggiunge con un breve tratto a piedi. 

Disecesa: poco prima di tornare al Colle Cadini, entrare nella parete Nord. Dopo i primi metri non molto ripidi, la pendenza aumenta fino a 50°. Tale pendenza si mantiene costante fin verso la metà della parete per poi diminuire. A quota 3000 m ci si ricongiunge con la via di salita che si ripercorre fino all’albergo dei Forni.

Punta Cadini 3524 m – Parete Nord
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