Partenza: Stadolina (BS) 1030 m

Difficoltà: E (lungo ma non impegnativo)

Altitudine massima: 2348 m

Dislivello: 1400 m

Sviluppo: 28 km

Durata indicativa: 4 ore/4 ore e mezza (salita 2h30’)

Esposizione: prevalentemente Sud-Est

Periodo suggerito: Giugno-ottobre

 

Una lunga escursione panoramica che può diventare un bel trail per i runner allenati. Nel nostro caso, siamo partiti da Stadolina (BS), frazione di Vione, imboccando la forestale che parte dietro alla chiesa del paese. La forestale ha un inizio molto ripido, circa 20-25% di pendenza che noi abbiamo percorso con una camminata veloce, poi la salita si fa più blanda con qualche saliscendi dove è possibile riprendere a correre. Si seguono sempre le indicazioni per la caratteristica chiesetta di S. Clemente che si raggiunge in 30 minuti. Poco oltre si prosegue sempre sulla forestale, ignorando i bivi sulla sinistra che farebbero scendere a Vezza D’Oglio e alla sua frazione Tu. Dopo poco più di 50 minuti e circa 5.5 km tra corsa e cammino, si raggiunge il Ponte dell’Acqua Calda (1370 m). A questo punto si imbocca il sentiero che sale diritto di fronte a noi, indicato con segnavia CAI n. 103, seguendo le indicazioni per Monte Pagano/Lago Seroti/Casine di Val Bighera e risalendo la Val Paraolo con ripida mulattiera. Il sentiero prosegue nei prati passando da alcune baite, per poi riprendere con un fondo tipico da strada forestale in mezzo al bosco, risalendo in maniera decisa con alcuni tornanti fino ad entrare, dopo poco più di 1h30’ dalla partenza, nel Parco Nazionale dello Stelvio, attraversando un ponticello su una cascata. Dopo circa 5-10 minuti, si giunge alla Malga Val Bighera (1991 m). Ci si trova, qui, all’inizio della Val Bighera, delimitata ad est dal Corno dell’Omacciolo (2049 m), sulle cui pendici corre il Sentiero dell’Asino che fa da collegamento con la Val Grande, mentre ad ovest è racchiusa dalle creste che raggiungono il Monte Seroti (2658 m). A nord è sovrastata dall’ampia Conca dei Laghi Seroti, raggiungibile con il sentiero 73. Dopo aver ammirato lo splendido paesaggio, si prosegue in modesta salita in direzione Monte Pagano, sulla mulattiera di servizio alla malga. In circa 15 minuti dalla malga, si raggiunge il Col Carette di Val Bighera (2093 m), indicato dalla segnaletica. Si attraversa la piana sino a raggiungere in lieve salita la strada carrabile proveniente dal Mortirolo; si sale, quindi, al Pianaccio superando le poche decine di metri di dislivello, preferibilmente dirigendosi a destra (sud-ovest) verso la cresta del Monte Pagano. Si passa accanto a dei ruderi e, subito dopo, si arriva all’ampio pianoro dove è presente anche una piccola area pic-nic (2162 m). La vera sommità del Pianaccio (2183 m) è poco distante e ben evidente, più spostata verso est ed indicata da alcune pietre accatastate. Questa zona è molto panoramica e si possono ammirare sia le montagne di tutta la Valcamonica, sia quelle della Valtellina.

Dal Pianaccio si punta all’evidente crinale che scende dal Monte Pagano: inizialmente si procede su traccia di sentiero tra rododendri, ginepri nani e gli ultimi larici, mantenendosi sul crinale. Dopo la prima elevazione, si raggiunge una depressione da dove si risale più ripidamente con un marcato sentierino tra pascolo sassoso e facili rocce. Raggiunta l’anticima, si continua con alcuni saliscendi per portarsi in breve alla vetta (2348 m). Anche se non interessato direttamente dalle vicende belliche del ’15-’18, in tale periodo questa vetta assunse notevole importanza per le installazioni di opere difensive di seconda linea. La vetta è completamente racchiusa da un imponente sistema di muri e trincee, definito Forte del Pagano, ancora ben conservato. La cima, grazie alla sua posizione isolata, regala un panorama grandioso che si estende ai gruppi del Bernina, alle vette della media e alta Valtellina, alle Orobie bresciane e bergamasche, al Gruppo dell’Adamello con l’Aviolo e il Baitone. Lo sguardo spazia fino anche al Monte Disgrazia, alla Cima Presanella e al Gruppo dell’Ortles-Cevedale.

Si fa ritorno al Pianaccio per la stessa via di salita e si intercetta nuovamente la strada proveniente dal Mortirolo, che prosegue, oltre il segnale di divieto stradale, in moderata discesa aggirando a nord-est l’altopiano del Pianaccio con destinazione Vezza d’Oglio, imboccando sulla sinistra a quota 1940 m il bivio per Cormignano (strada sterrata) anziché proseguire sulla strada asfaltata che conduce a Incudine. La sterrata, nei tanti tratti più ripidi, è asfaltata e giunge a Cormignano (1400 m) con vari tornanti. Da Cormignano si prosegue scendendo sulla strada gippabile, prendendo la deviazione a destra che conduce a Grano, frazione di Vezza d’Oglio. Da Grano si scende a Vezza d’Oglio con la strada asfaltata, per poi fare rientro a Stadolina percorrendo la strada che corre sotto e parallela alla SS42.

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Pianaccio e Monte Pagano da Stadolina – 12/06/2021
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