Le bici gravel sembrano aver invaso il mercato delle biciclette nel corso degli ultimi anni, quindi una domanda sorge spontanea: perché acquistare una bici gravel?

Come per le mountain bike, anche la bici gravel è stata inventata negli Stati Uniti qualche anno fa. È stata poi esportata in Europa (e in Italia) circa 3-4 anni fa ed è subito piaciuta per il suo essere anticonvenzionale, versatile, esteticamente gradevole e soprattutto funzionale.

Cos’è una bici gravel?

È un po’ una mountain bike, è un po’ una bici da corsa, è un po’ una bici da ciclocross: in realtà non è nessuna di queste tre.

Gravel in inglese significa “ghiaia”, “terriccio”: le bici gravel sono studiate per percorrere principalmente fondi ghiaiosi e strade sterrate, soprattutto strade bianche con il fondo compatto o tracciati non asfaltati ma non troppo accidentati. Meglio evitare, invece, i sentieri tecnici e scoscesi del mountain biking più spinto, perché a livello tecnico, dimensionale e geometrico una gravel bike è molto più vicina a una bici da corsa che a una mountain bike. Dall’altro lato, una gravel non è nemmeno la bici ideale per affrontare una lunga granfondo stradistica: oltre a diventare parecchio noioso, si andrebbe a mortificare il carattere poliedrico di questa bici capace di solcare fondi diversi.

Nella pratica, una bici gravel è dotata del classico manubrio da bici da corsa (drop bar) con un telaio predisposto per alloggiare pneumatici più larghi rispetto a quest’ultimo tipo di bici (generalmente da un minimo di 32 a un massimo di 55 mm di sezione), un’ampia gamma di rapporti e un telaio con geometrie che sono intermedie tra quelle di una bici da corsa e di una mountain bike da cross country (MTB XC).

Le differenze tra una bici da ciclocross e una bici gravel sono sottili, mentre molto più evidenti sono le differenze tra una mountain bike e una gravel, in primis i sistemi di ammortizzazione, che sulle seconde mancano. Nel dettaglio:

Ruote e telaio – Una bici gravel è una bici con ruote da 28 pollici di diametro, con telaio realizzato principalmente in alluminio o in carbonio, a seconda di quanto si vuole spendere e a seconda di quali caratteristiche si desiderano. Il carbonio è il materiale “corsaiolo” per eccellenza ed è leggero, rigido e performante, l’alluminio è più economico e solido, mentre alcuni telaisti artigianali propongono i telai gravel anche in acciaio, un materiale che conferisce più solidità e, soprattutto, confort.

Geometrie – La geometria del telaio è più “comoda” e rilassata di quella delle bici da corsa, anche quelle endurance, ma è meno reattiva e scattante rispetto alla geometria delle bici da ciclocross: il tubo di sterzo è alto, in media, da 1.5 a 3 centimetri in più rispetto ad una bici da corsa, per favorire una stazione di guida eretta; il carro posteriore – ossia la distanza tra il movimento centrale e il mozzo posteriore – è molto lungo (in media 2 cm in più che su una bici da corsa) per consentire una guida comoda e per ospitare copertoni con sezione generosa (vedi quanto detto sopra) e con un battistrada artigliato, in grado di produrre una buona presa sul terreno. Inoltre, diversamente dalle bici da ciclocross, la posizione del movimento centrale è più bassa (di circa mezzo centimetro), volendo privilegiare la stabilità di guida. Le bici gravel hanno angolazioni del tubo verticale e del tubo di sterzo più “morbide” rispetto alle bici da corsa usate dai professionisti: su queste ultime la necessità di rilanciare rapidamente il mezzo dopo le curve secche obbliga i produttori a verticalizzare entrambi gli angoli. Sulle bici gravel, invece, l’esigenza è opposta: più che la reattività serve una guida che agevoli la conduzione del mezzo su strade in cui le curve sono generalmente ad ampio raggio e su cui l’infido fondo stradale sdrucciolevole sarebbe poco congeniale a una geometria “nervosa”, che spesso non consente correzioni in caso di errori.

Freni – Su una bici gravel l’ideale sono i potenti ed affidabili freni a disco, dato che spesso ci si trova a pedalare sotto la pioggia o a percorrere strade fangose. I freni a disco e i copertoni generosi portano il peso complessivo di una gravel più in alto di quello di una bici da corsa o di una bici da ciclocross ma, solitamente, i ciclisti che desiderano acquistare una bici gravel non sono interessati in maniera maniacale a limare il peso dei componenti per risparmiare qualche etto.

Manubrio – La ricerca del comfort porta tanti utilizzatori di bici gravel a privilegiare manubri leggermente diversi dai manubri classici da strada: le due prese basse leggermente “sciancrate” consentono alle mani di trovare una presa più comoda quando si adotta l’impugnatura bassa.

Trasmissione – Le moltipliche disponibili sono più agili rispetto a quelle delle bici da strada e per assecondare questa esigenza il cambio posteriore e il deragliatore hanno un’architettura ad-hoc (bilanciere lungo e forchetta di deragliata alta) esattamente come accade sulle trasmissioni da mountain bike. Solitamente, nell’ultimo periodo si sta diffondendo sempre di più l’utilizzo del monocorona grazie all’introduzione di cassette posteriori sempre più ampie che garantiscono un vasto range di rapporti senza richiedere la doppia corona anteriore. Per approfondire gli aspetti tecnici del monocorona, vi rimandiamo al nostro articolo.

Bikepacking – Essendo le bici gravel adatte per i lunghi viaggi, generalmente sono predisposte per il portapacchi e, in alcuni casi anche per il parafango, perché, con l’aggiunta di qualche etto, accessori del genere consentono di ampliare e potenziare ulteriormente lo spirito di queste bici votate all’avventura.

Quali sono i punti di forza di una bici gravel?

Avventura – la bici gravel consente di esplorare terreni diversi dall’asfalto e poter inserire nei propri giri in bici anche sezioni di strade bianche o sterrati facili. Questo tipo di bici permette, quindi, di immergersi nella natura lontano dal traffico, senza sacrificare troppo il chilometraggio che solitamente con una bici come la mountain bike è più ridotto. Con una gravel potremmo infatti pensare di andare a percorrere il famoso itinerario delle Strade Bianche o dell’Eroica in Toscana in tranquillità e sicurezza rispetto ad una bici da corsa.

Cicloviaggi – rispetto ad una bici da corsa, la gravel offre la possibilità di rendere i cicloviaggi più confortevoli grazie ad una posizione in sella meno corsaiola e con una più facile guidabilità del mezzo (a discapito della reattività e prontezza nei rilanci e sprint che non sono nelle corde di una bici gravel) e maggior tranquillità quando si pedala su strade dissestate che spesso si incontrano nel nostro Paese. Inoltre, come già detto, la maggior parte delle bici gravel consente il montaggio di borse e portapacchi, utilissimi per i nostri viaggi in bicicletta.

Pedalare in inverno – quando le strade sono bagnate, sporche o brinate, uscire in bici da corsa non è sempre il massimo. La bici gravel ci consente, anche in questo caso, di pedalare sulle strade senza preoccupazioni e senza sacrificare eccessivamente la performance.

Versatilità – a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo fare, la nostra bici gravel è adattabile ad ogni situazione: possiamo montare copertoncini più stretti e scorrevoli se desideriamo una performance maggiore, oppure copertoni più larghi e tassellati se ci vogliamo cimentare con sterrati un po’ più impegnativi (sempre nei limiti che questo tipo di bici offre, altrimenti è meglio puntare su una mountain bike). Tante persone che hanno un budget limitato o problemi di spazio optano per l’acquisto di una bici gravel con due set di copertoni diversi, che possono sostituire all’occorrenza, in modo da avere due bici in una. Furbo, vero?

Conclusioni

Se, dopo questa breve spiegazione, pensate che la bici gravel faccia al caso vostro, non vi resta che decidere quale acquistare. Potete anche optare per una bici su misura artigianale, come abbiamo fatto noi rivolgendoci a Menturi Bike. Buone pedalate!

Perché comprare una bici gravel?
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