L’UCI è l’acronimo che sta per Union Cycliste Internationale. Fondato nel 1900 a Parigi in Francia, è l’ente mondiale che governa il mondo delle gare ciclistiche (strada, mtb, ciclocross, BMX).  Uno dei suoi compiti è quello di regolamentare lo svolgimento delle gare ciclistiche stabilendo i requisiti tecnici che le biciclette devono rispettar per garantire una competizione equa e sicura. Tali regole stabiliscono quale attrezzatura può essere utilizzata, i limiti dimensionali e i pesi minimi delle biciclette, perfino le caratteristiche dei vestiti che sono ammessi per poter partecipare ad una gara.

È dal 2011 che l’UCI ha introdotto una regolamentazione di telai e forcelle. Tale normativa, secondo l’UCI, ha il fine di garantire la sicurezza del corridore, l’equità della competizione sportiva e testimoniare l’eccellenza tecnologica del telaio che rispetta tali norme. Inoltre permette di semplificare alcuni aspetti delle competizioni ciclistiche: assicurare i corridori che il loro telaio sia adatto per gareggiare, semplificare il lavoro di controllo dei commissari alla partenza di una gara ed evitare che una bicicletta sia esclusa alla partenza di una competizione.

L’applicazione dell’adesivo UCI su una bicicletta significa che una persona incaricata dall’UCI ha verificato e approvato che la bicicletta rispecchia tutti i requisiti tecnici della normativa. Il processo di approvazione deve essere fatto per ogni singolo modello di telaio e forcella e per ogni taglia in cui il telaio viene prodotto. Sul sito dell’UCI esiste una lista che elenca, per ogni costruttore di bici, quali modelli di telaio sono stati approvati.  Spesso questa lista è il primo posto dove compaiono i nuovi modelli di bici che una casa sta per lanciare sul mercato.

Norme progettuali

L’UCI stabilisce che la geometria di una bicicletta deve rispettare precisi limiti riportati in un diagramma esplicativo.

Ci sono poi limiti sulla geometria dei tubolari che compongono il telaio: la massima altezza deve essere inferiore a 8 cm con uno spessore minimo di 2.5 cm (riducibile a 1 cm per i foderi posteriori e la forcella).

Viene poi proibito l’utilizzo di strutture (e.g. carenature) che abbiano lo scopo di ridurre la resistenza aerodinamica del telaio. È permesso invece l’utilizzo di geometrie che migliorino l’aerodinamica a patto che facciano parte dei componenti stessi del telaio, e.g. tubi aventi una sezione ottimizzata dal punto di vista aerodinamico.

Il processo di approvazione richiede diversi step riassunti nella seguente timeline. L’UCI nella fase iniziale richiede i disegni 2D e 3D del telaio che verranno verificati entro un mese. Ovviamente la proprietà intellettuale rimane al costruttore e tra UCI e costruttore vengono firmati patti di riservatezza. A seguito dell’approvazione del design, il costruttore può partire con la produzione. Sua la scelta se iniziare con la costruzione di un solo prototipo o con la produzione in serie. L’UCI, infatti, deve verificare anche un esemplare della bici prima di poter rilasciare l’approvazione.

Al termine del processo di approvazione, l’UCI rilascia il famoso adesivo che deve essere applicato al telaio in una posizione visibile. Sull’adesivo è riportato il codice identificativo del modello approvato oltre che al logo UCI.

Al seguente link è possibile trovare il testo integrale del documento UCI che definisce il protocollo di approvazione.

 

Costi

Il costo del processo di approvazione è a carico del costruttore; quando l’UCI annunciò per la prima volta l’introduzione di questa normativa, il costo che il costruttore doveva sostenere era di 8000£. Tale cifra fu giudicata eccessiva dai vari brand che riuscirono ad ottenere un abbassamento del prezzo. Attualmente, il costo massimo per ogni modello di telaio e forcella in un massimo di 8 size è pari a 5000 CHF.

L’adesivo UCI sulle nostre biciclette: significato e valore
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