Partenza: Muotathal  605 m

Difficoltà: BS+, 3.1/ PD / S3

Altitudine minima e massima: 605 m / 2405 m

Dislivello: 1805 m

Orario indicativo: 4-5 ore

Sviluppo: 17 km

Esposizione (salita e discesa): Nord

Periodo suggerito: Gennaio / Marzo.

Eccezionale itinerario invernale nel piccolo canton svizzero di Schwiz, partenza ad una quota modesta ma la valle è molto nevosa ed in inverni normali è facile trovare neve fin dall’inizio. L’ambiente è molto affascinante e severo con scorci dolomitici, la neve si mantiene spesso polverosa grazie all’esposizione nord. Attenzione ad alcuni tratti molto ripidi che richiedono neve assestata, in particolare l’ultimo tratto prima della vetta che si presenta anche esposto.

Giunti al piccolo paesino di Muotathal si deve imboccare una strada a destra (provenendo da sud) subito dopo un distributore di benzina. Si può parcheggiare l’auto poco dopo. Calzati gli sci, si risale un prato da destra verso sinistra per andare a ricongiungersi con una stradina che si percorre per qualche centinaio di metri. Giunti ad un tornante, si abbandona la strada e si risalgono i ripidi prati intervallati da boschi con direzione sud. Si transita vicino ad alcune fattorie fino a giungere all’Alpe Ahoreli dove si trova una capanna usata per il deposito slitte di soccorso.  Si inizia ora una diagonale in direzione ovest (destra) in leggera salita. Non risalire il primo canalone che si incontra poichè porta ad un’altra cima. Si prosegue per ripidi pendii intervallati da vallette fino a giungere ad un vallone posto sotto l’impressionante bastionata est dell’Achslenstock. Si deve ora risalire per intero questo vallone per guadagnare il colletto a quota 2067 m. Ora si vede l’itinerario restante per la cima. Si continua nel centro del canalone fino a circa 200 m sotto la cima. Ora si devia un poco a sinistra risalendo un poco pronunciato dosso.  Da qui, a seconda delle condizioni, si può puntare a sinistra della cima per un ripido pendio che si risale con gli sci fino a circa 15 m al di sotto della cima. Lasciati gli sci si scavalca la cornice per raggiungere la vetta.  In alternativa, dalla sommità del dosso, si può puntare a destra con un traverso  di circa 100 m che supera un ripido salto e permette di raggiungere la cima sci ai piedi. Entrambe le opzioni richiedono condizioni ben assestate. Discesa per l’itinerario di salita.

Piccola nota storica: in queste zone nacque lo scialpinismo nel lontano 1893. “Fu solo nel gennaio 1893 che Cristoforo Iselin di Glaris e tre suoi amici, dopo essersi lungamente dedicati all’esercitazione del nuovo sport, riuscirono a superare il colle del Pragel (m 1554), traversata giustamente considerata come l’origine delle escursioni di montagna in sci. Iselin e i suoi compagni si erano dati appuntamento un sabato sera, al calar della notte e ad una rispettabile distanza da Glaris, tutto questo per evitare gli scherni dei loro compaesani. Tra di essi alcuni calzarono sci, altri le racchette e la gita doveva servire a decide se la superiorità fosse da attribuire alle racchette o agli sci” (da “Alpinismo Invernale” di M. Kurz). 

Chissà chi ebbe la meglio!?

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Blüemberg 2405m Da Muotathal
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