Proponiamo qui uno dei versanti più facili per salire al Passo del Mortirolo, che sfrutta le blande pendenze del Passo Aprica, qualche rampa velenosa di Trivigno e, infine, un lungo su e giù per giungere ad uno dei passi più famosi al mondo. Da qui si può proseguire la gioia e la fatica della salita per superare quota 2000 m alla località Pianaccio e concludere il giro con la salita al Passo del Tonale.

La prima salita è quella del Passo del Mortirolo da Trivigno, partendo poco prima del Passo Aprica.

Siamo partiti da Stadolina, frazione di Vione posta a 1030 m, e abbiamo percorso la SS42 fino a Edolo, da dove abbiamo seguito le indicazioni per il Passo Aprica. La salita da Edolo verso Aprica è decisamente pedalabile: 15 km (nel nostro caso 13, avendo deviato prima di arrivare al Passo per imboccare la salita per Trivigno) con pendenza media del 3.3% e un unico strappo di 500 m al 10-11% verso l’inizio permettono di scaldare la gamba senza sprecare energie. Giunti a San Pietro in Aprica, si prende a destra la deviazione per Trivigno, i cui primi 2.5 km rimangono sempre attorno al 9-10% di pendenza, per poi tirare il fiato una volta arrivati al bellissimo Pian di Gembro. Si riprende poi a salire, con qualche rampa con pendenza a doppia cifra, fino a raggiungere e superare Trivigno Alta (siamo a quota 1800 m circa). Qui il grosso è fatto ma le fatiche non sono finite: si devono superare ancora circa 400 metri di dislivello e lunghi chilometri di saliscendi (quasi 20) prima di raggiungere l’agognato Passo del Mortirolo (1852 m).

Dopo aver scattato le foto di rito al Passo del Mortirolo, si ridiscende per circa 1 km sempre dal lato camuno e si imbocca la strada che porta a Malga Salina (cartello indicatore marrone Località Pianaccio – Malghe Varadega / Andrina / Salina / Bighera). Da qui sono 6 km di stretta strada asfaltata caratterizzata da tratti di falso piano a strappi velenosi, il tutto allietato da magnifici scorci. Prestare solo attenzione al fondo stradale che in alcuni punti può essere un po’ irregolare o sporco di ghiaia. Noi ci siamo fermati nel punto in cui la strada inizia a scendere verso la frazione Grano di Vezza d’Oglio. Il primo tratto è ancora asfaltato, ma poi diventa una strada agrosilvopastorale. Con una mountain bike si potrebbe effettuare un bell’anello; le specialissime sono invece costrette a fare dietro-front e a scendere verso valle.

Dopo aver affrontato la bella e tecnica discesa dal Passo del Mortirolo dal versante camuno passando dal paese di Monno, si prende di nuovo la SS42, percorrendola in direzione Passo del Tonale, che rappresenta l’ultima meta di questo giro. Ecco i dati di questa salita pedalabile:

Lunghezza 10 km

Partenza da Ponte di Legno – 1258 m

Arrivo al Passo Tonale – 1884

Pendenza media 6%

Pendenza massima 8%

Da Ponte di Legno si prosegue per la SS42 sul falso piano che porta al primo tornante all’imbocco della Val Sozzine. Le pendenze sono intorno al 6-7% e tutta la salita è costante e non presenta tratti troppo difficili. La strada prosegue con diversi tornanti e rettilinei che si inoltrano nel bosco. Si giunge in prossimità dell’intermedia della nuova telecabina Ponte di Legno-Tonale e si prosegue fino al tratto più impegnativo, che porta proprio al pianoro del Tonale e al paese, sulla sponda trentina del passo.

A questo punto, si effettua la bella discesa dal Passo del Tonale rimanendo sempre sul versante camuno che, in assenza di traffico, è davvero molto divertente. Si rientra, così, a Stadolina, dopo più di 120 km e con oltre 2700 m di dislivello nelle gambe.

                                       Lunghezza: 122 km / Dislivello: 2750 m D+

 

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Da Trivigno al Tonale – 20/07/2020
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