In questo articolo vorrei spiegarvi come funziona l’adipometro, uno strumento innovativo di cui dispongo nel mio studio nutrizionale. Vedremo insieme le potenzialità di questo strumento e quanto può essere d’aiuto durante un percorso nutrizionale, qualsiasi sia lo scopo del piano alimentare che ho elaborato per voi: dimagrimento, miglioramento delle performance sportive, trattamento di una patologia, e via dicendo.

Cos’è l’adipometro?

L’adipometro è un ecografo: ha una sonda da 2.5 MHz che permette di capire lo spessore e la qualità di tessuti corporei come il grasso e il muscolo. L’adipometro emette gli ultrasuoni, che vengono rifratti in maniera diversa sulla base del tipo di tessuto corporeo che incontrano. Questo ci permette di distinguere tra loro i vari tessuti corporei e di stimarne con precisione lo spessore.

L’adipometro ci consente di ottenere una “fotografia” profonda fino a circa 10 cm degli strati cutanei, sottocutanei e muscolari in un determinato punto del corpo. Grazie all’adipometria, possiamo identificare qualità e spessore dei tessuti, come ad esempio:

  • Tessuto adiposo superficiale
  • Tessuto adiposo profondo (il grasso accumulato)
  • Tessuto adiposo localizzato
  • Grasso metabolicamente attivo
  • Grasso metabolicamente inattivo
  • Spessore e qualità del tessuto muscolare

Concentrandoci sul grasso sottocutaneo, in particolare, esso è suddiviso in due sezioni: il tessuto adiposo superficiale (SAT), che ha principalmente la funzione di isolamento termico, e il tessuto adiposo profondo (DAT), che ha principalmente la funzione di accumulo di energia. Il SAT è legato alle variazioni ormonali ed assomiglia ad un pannello di polistirolo, mentre il DAT assomiglia a tanti fogli di carta sovrapposti.

Con l’adipometro è possibile evidenziare il confine tra SAT e DAT e anche tra strato di grasso (ossia SAT + DAT) e muscolo.

Quali sono le possibili applicazioni dell’adipometria nella pratica?

  • Durante un percorso dimagrante, possiamo vedere come, anche se il peso sulla bilancia non scende, magari è avvenuta una ricomposizione corporea, ossia è aumentato il muscolo e calato il grasso, e quindi sta effettivamente avvenendo un corretto dimagrimento
  • Possiamo individuare problemi ormonali (es.: tiroide malfunzionante, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), ecc.) sulla base delle variazioni del SAT
  • Possiamo vedere l’efficienza muscolare, specie negli atleti, e capire se la parte destra e sinistra del corpo sono equivalenti o se una delle due è dominante
  • Possiamo monitorare l’andamento della muscolatura dopo un infortunio, confrontandola con l’altra sezione del corpo
  • Possiamo individuare un eventuale muscolo in sofferenza (ad esempio in caso di overtraining negli atleti), tenendo comunque presente che la luminosità del muscolo in un atleta può risentire di un allenamento svolto appena prima di entrare nello studio di nutrizione.

Come si svolge l’esame di adipometria?

Vi chiederò di rimanere vestiti con i soli indumenti intimi (slip e reggiseno per le donne, mutande per gli uomini) in modo da effettuare l’ecografia in diversi distretti corporei:

  • Petto, addome e coscia per gli uomini;
  • Tricipite (muscolo del braccio), addome, fianco e coscia per le donne.

Utilizzerò l’adipometro facendolo scorrere sul distretto corporeo di interesse e avvalendomi dell’uso di un gel per ecografie. Otterrò così un’immagine (stratigrafia) di quel distretto corporeo, che potrò poi analizzare grazie al software di cui è dotato l’adipometro. Dalla stratigrafia potremo ottenere numerose informazioni, prima fra tutte la vostra composizione corporea (massa grassa e massa muscolare). L’adipometro si rivelerà uno strumento fondamentale per impostare il piano alimentare più corretto e per seguire il percorso nutrizionale nel tempo. Capiremo, così, se stiamo andando nella giusta direzione o se bisogna apportare modifiche e adeguamenti nel percorso intrapreso.

Cos’è l’adipometria?