La Val di Rabbi regala angoli selvaggi e solitari rispetto ad altre valli circostanti più rinomate. Vi proponiamo un anello di 2 giorni che parte da Rabbi Fonti e tocca le cime del Gleck e del Careser passando dal Rifugio Dorigoni.

Numero giorni suggeriti: 2 (1 pernottamento presso il Rifugio Dorigoni)

Partenza: Rabbi Fonti (TN) 1230 m

Difficoltà: EE

Altitudine minima e massima: 1230 m / 3189 m

Dislivello: 2120 m il primo giorno, 1480 m il secondo giorno; totale 3600 m

Sviluppo: 21 km il primo giorno, 31 km il secondo giorno; totale 52 km

Esposizione: Varia

Periodo suggerito: da luglio a settembre

Durata indicativa: 5.30 h il primo giorno, 6 h il secondo giorno; totale 11.30 ore (questi tempi sono calcolati sulla base di 15:00/km per il primo giorno e di 11:00/km per il secondo giorno)

PRIMO GIORNO

Si parcheggia a Rabbi Fonti, all’altezza del supermercato Conad Margherita e della pasticceria artigianale, e, una volta attraversato il Torrente Rabbies grazie ad un ponticello in legno, si imbocca il sentiero 108 seguendo le indicazioni per il Rifugio Lago Corvo. Dopo aver superato Piazzola, si prosegue seguendo i bolli del sentiero 108, che sale molto ripido in un prato e poi nel bosco sovrastante. Il sentiero sbuca sulla strada forestale Plaza per un breve tratto, poi riprende a salire tagliando la forestale e percorrendo uno splendido bosco di larici. Dopo aver risalito il crinale della montagna, si arriva alla bellissima Malga Caldesa Bassa (1832 m). La si oltrepassa e si imbocca nuovamente il sentiero 108 che, inizialmente, passa tra larici seguendo la direzione della teleferica che serve il Rifugio Lago Corvo, per poi deviare a destra faccia a monte e curvare nuovamente verso sinistra al limitare del bosco. Ci si lascia sulla destra l’intersezione con il sentiero 135, che proviene dalla Val di Bresimo, e si prosegue verso il Rifugio Lago Corvo con un tratto in falsopiano.

Dal Rifugio, volendo, in 5 minuti si può fare tappa al vicinissimo Passo di Rabbi (2460 m), che regala begli scorci sulla Val d’Ultimo (Ultental). Ritornati brevemente sui propri passi, dal Rifugio Lago Corvo si segue per il Gleck (Collecchio). Durante la salita, che procede superando varie balze erbose, si possono ammirare i numerosi Laghi Corvo. La Cima Gleck rimane alla propria destra faccia a monte: il sentiero prosegue risalendo le ultime balze di roccia rossa (terreno molto agevole, caratterizzato da fondo terroso e piccoli sassi) per poi deviare a destra e puntare verso la facile cima Collecchio (2957 m). Nella traccia GPS qui fornita, sono state effettuate anche le brevissime risalite alla Cima Lago Corvo (2910 m) e ad una cima segnalata con un ometto in pietra proprio di fianco al Gleck. Dopo le dovute foto scattate dalla cima, da cui si ammira uno splendido panorama sulla Val d’Ultimo, la Val di Saent e la Val di Rabbi, si scende dall’opposto versante in direzione Giogo Nero (Schwarz Joch, 2815 m). Raggiuntolo, si prende il sentiero di sinistra che conduce al Rifugio Dorigoni (a destra si scende, invece, in Val d’Ultimo). Dopo una bella e corribile discesa iniziale, il sentiero si mantiene all’incirca alla medesima quota e, con vari saliscendi e qualche tratto leggermente esposto, si giunge al Rifugio Dorigoni (2436 m). Prima di lasciare le scarpe da trail running e riposarsi al rifugio, è consigliabile percorrere il bellissimo e selvaggio anello dei Laghi Sternai, un sentiero naturalistico segnalato da ometti in pietra che tocca i vari laghi e che, in questo itinerario, è stato percorso in senso antiorario. Dopo il primo dei laghi e poco sotto il secondo, è presente il bivio per la Cima Sternai Settentrionale (3444 m): a destra si può puntare a quest’ultima (sentiero EEA, 2°/PD+), a sinistra si prosegue per l’anello dei Laghi Sternai. Dopo una breve risalita, si raggiungono altri due laghi e poi ha inizio la discesa verso il Rifugio Dorigoni, percorrendo l’ultimo tratto sul sentiero 101.

SECONDO GIORNO

Si lascia il Rifugio Dorigoni e si imbocca nuovamente il sentiero 101, per incontrare l’acquedotto che serve il rifugio. Si raggiunge in breve il bivio per la Bocca di Saent Sud, segnalato da cartelli di legno, e si svolta a sinistra, attraversando il ruscello sul ponticello in legno. Si supera una prima balza erbosa, si oltrepassa un pianoro per poi risalire una ripida fascia rocciosa: questo è l’unico tratto un po’ scomodo su grossi sassi. Si raggiunge un secondo pianoro, per poi risalire in maniera più decisa verso sinistra ma su fondo più piacevole, fatto di piccoli sassi e ghiaia. Si percorre poi un traverso pianeggiante verso ovest, per poi affrontare l’ultima ripida parte che torna verso sud-est su fondo molto scivoloso. Si sbuca, così, sul costone tondeggiante, che conduce in breve alla Bocca di Saent Sud (3121 m). Da qui si può ammirare lo splendido panorama su quel che resta del ghiacciaio del Careser e sul vicino ghiacciaio dei Forni, con qualche scorcio sul più lontano Adamello. La Bocca di Saent si trova tra la cima Mezzena (a destra rispetto alla direzione di salita) e la cima Careser (a sinistra): volendo, è possibile raggiungere la cima Mezzena in 10 minuti su tracce di sentiero, oppure proseguire la salita verso la più rinomata Cima del Careser. Non esiste un sentiero ma si segue un’evidente traccia, segnata anche da ometti, che si mantiene grosso modo sulla tondeggiante cresta. Questo tratto non presenta alcuna difficoltà fino in cima.

Si fa ritorno al Rifugio Dorigoni per la stessa via di salita: da qui si prende il sentiero 106 diretto verso il fondovalle in direzione di Malga Stablasolo. Dopo una breve prima parte in discesa, lo si abbandona imboccando sulla destra il sentiero 128 in direzione del Baito Campisol. Questo sentiero si mantiene alto sulla vallata, quasi sempre ben corribile con un ottimo fondo e offre scorci entusiasmanti. Dopo vari saliscendi, si incontra una splendida cascata e la si supera su un ponticello metallico, per poi proseguire tra pascoli e boschi raggiungendo Malga Stablaz Alta. Da qui si inizia a scendere per la Val Meleda, tagliando la forestale di servizio alla malga, fino a quota 1730 m dove sono presenti dei cartelli indicatori in legno. Scendendo ancora verso sinistra si raggiungerebbe Malga Stablasolo, mentre nell’itinerario qui proposto si ricomincia a salire piuttosto ripidamente nel bosco di fronte, in direzione di Malga Monte Sole (che fa parte della Via delle Malghe). A quota 1920 m, il sentiero inizia ad essere più pianeggiante nel bel bosco di larici e aggira la montagna compiendo un semicerchio verso sud-est. Dopo aver incontrato Malga Fratte Alta, si prosegue dapprima in leggera salita nel bosco di larici e abeti fino ad intercettare la forestale che conduce a Malga Monte Sole, raggiungibile in breve proseguendo lungo questa forestale e poi tagliando nel prato con un ripido sentierino. Da Malga Monte Sole si prosegue sulla bella e pianeggiante strada forestale che permette di percorrere la Via delle Malghe. In realtà, la salita non è finita: poco oltre Malga Monte Sole, si inizia a risalire verso Malga Villar Alta, Malga Cercen Alta e Malga Cercen Bassa. Si procede sempre su un sentierino con buon fondo, corribile nei tratti meno ripidi. Dopo Malga Cercen Bassa, si deve affrontare un ultimo tratto di salita, per poi svoltare decisamente a sinistra e iniziare una ripida discesa verso il parcheggio del Fontanon e Malga Stableti. Si intercetta nuovamente la forestale che, in 8 km, riporta a Rabbi Fonti.

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Dal Gleck alla Cima Careser passando dal Rifugio Dorigoni